In Romagna non è Natale senza un bel piatto di Cappelletti in brodo. Mettiamolo bene in chiaro. In tavola ci può essere di tutto, ma i cappelletti, rigorosamente fatti in casa, non possono mancare.
Ne esistono di diverse varianti, soprattutto in termini di dimensioni, mentre per quanto riguarda la ricetta, in Romagna ci troviamo tutti d’accordo: ripieno con formaggio tenero, grana e un pizzico di noce moscata. Assolutamente vietato, quindi, l’uso della carne per comporre il ripieno. La carne sosterrà invece una parte fondamentale nella preparazione del brodo, che la tradizione vuole di cappone.
Va da sé che questo cappelletto risulta essere uno dei più delicati e viene esaltato dal gusto del brodo, che deve essere ben saporito.
Sulle dimensioni invece se ne può parlare. Essendo un prodotto fatto in casa, viene lasciato al gusto e al sentimento delle ‘zdore che lo preparano con amore e abilità.
Ma basta spostarsi di un centinaio di chilometri ed ecco che il cappelletto si trasforma, e nella zona di Parma, Reggio Emilia e dintorni, si distinguono solitamente per essere un po’ più grandi di quelli romagnoli.
Anche il ripieno è diverso: non ci sono solo i formaggi ma anche un misto di carni e salumi che li rendono di per sé molto saporiti. L’equilibrio meno delicato viene compensato da un brodo più leggero e da una spolverata di parmigiano.
Cos’altro dire se non “Buon appetito”?