Un’escursione a San Mauro Pascoli immersi nella bella della poesia 

Da Bellaria a San Mauro Pascoli ci sono 10 minuti di auto, ma è un viaggio che merita e che vi lascerà senza dubbio senza parole.

San Mauro Pascoli è una città immersa nel verde e nel rumore dei pioppi che si muovono ai margini del Rio Salto, un paese consacrato al ricordo di uno dei massimi esponenti del decadentismo italiano: Giovanni Pascoli.

Qui troviamo due musei dedicati al poeta che rappresentano uno spaccato di vita e di storia del 1900.

Il Museo Casa Pascoli è il luogo del ricordo, dell’infanzia felice del poeta, un posto carico di suggestioni che un tempo è stato anche una scuola elementare.

La poesia di Giovanni Pascoli nasce proprio qui, nel ricordo di un periodo felice che ritorna continuamente nella sua opera, di quell’infanzia spensierata e improvvisamente infranta da una fucilata che colpisce il padre Ruggero il 10 agosto 1867. 

Pascoli vivrà in questa casa fino all’età di 7 anni per poi trasferirsi coi fratelli maggiori al collegio di Urbino, trascorrendo a San Mauro l’estate. 

Prima di essere venduta a privati, nel 1880, il poeta, durante gli anni universitari di Bologna, farà spesso ritorno in questa casa, e sarà proprio in uno dei suoi  tanti rientri che Giovanni scriverà la prima stesura della celebre lirica Romagna, oggi conservata presso il Museo.

All’interno della casa troviamo la ricostruzione della stanza del poeta e una biblioteca dove ancora oggi sono conservate le primissime copie de “Il Fanciullino” autografate dal poeta.

A completare la storia e la poesia di questo luogo c’è il Parco Poesia Pascoli, conosciuto anche come Villa Torlonia, dove il padre del poeta, Ruggero Pascoli era amministratore dei possedimenti del Principe Alessandro Torlonia dal 1855 al 1867, anno in cui fu ucciso. 

Il nuovo museo multimediale immergerà i visitatori nella poesia pascoliana, in un percorso carico di suggestioni: le cantine della Torre si trasformano in ambientazioni multisensoriali in cui suoni, parole e immagini avvolgono il visitatore.

La prima parte del percorso è dedicata all’alternarsi delle stagioni, con i suoi suoni, con le sue presenze floreali, con il suo mondo solare e notturno.

In questo primo gruppo di liriche evocate dalla voce di Luca Ward si avverte come l’uomo, di fronte all’infinità dell’universo, senta lo smarrimento e la vertigine.

Nella seconda sezione, anche questa di forte impatto emozionale, sarà quindi dedicata a poesie come La vertigine, Il bolide o X Agosto.

Al termine del percorso poetico, il visitatore percorrerà il corridoio all’interno delle cantine, per poi giungere al piano terra del palazzo: questo passaggio, dedicato al Il gelsomino notturno, una delle liriche più intense in cui la nascita di una nuova vita sconfigge la morte, intende rappresentare il passaggio simbolico dall’esperienza dolorosa che può trasformarsi in rinascita, grazie alla forza creativa dell’arte e della vita.

La visita a San Mauro è un viaggio nella poesia dunque, ma anche nelle emozioni e nella bellezza dei ricordi di un passato non poi così tanto lontano da noi.